Tutte le strade di Bologna

   

Strade con la lettera “U”

→  Uccellino (Via dell’)
→  Udine (Via)
→  Umbria (Via)
→  Ungarelli Gaspare (Via)
→  Unione (Via dell’)

→  Unità (Piazza dell’)
→  Urbaga (Vicolo)
→  Urbana (Via)
→  Usberti (Via degli)
→  Usodimare Antoniotto (Via)

Il Palazzo della Mercanzia

Detto anche Loggia dei Mercanti o Palazzo del Carrobbio, si affaccia sull’omonima piazza. Nel 1391 s’insedia il Tribunale mercantile e le sentenze venivano annunciate pubblicamente dal balcone in marmo bianco. Coloro che venivano giudicati colpevoli di fallimento doloso erano legati ad un paletto, posto davanti alla colonna centrale della loggia. Il 25 settembre 1943 viene colpita da una bomba aerea che non esplode ma che la danneggia gravemente. Due giorni dopo viene fatta esplodere contro la volontà dei cittadini. Questa loggia fu consolidata dal 1943 al 1944 dal genio civile e ripristinata dal 1946 al 1948 dalla soprintendenza ai monumenti a spese dello stato. 

Nella Piazza della Mercanzia è presente una “targa” del XV secolo che elenca i privilegi di cui godevano gli studenti. “Libri di studio, vitto e vestiario pagati dal Comune”.

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→  Unione (Via dell’)

→  Unità (Piazza dell’)
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→  Urbana (Via)
→  Usberti (Via degli)
→  Usodimare Antoniotto (Via)

Il Palazzo della Mercanzia

Detto anche Loggia dei Mercanti o Palazzo del Carrobbio, si affaccia sull’omonima piazza. Nel 1391 s’insedia il Tribunale mercantile e le sentenze venivano annunciate pubblicamente dal balcone in marmo bianco. Coloro che venivano giudicati colpevoli di fallimento doloso erano legati ad un paletto, posto davanti alla colonna centrale della loggia. Il 25 settembre 1943 viene colpita da una bomba aerea che non esplode ma che la danneggia gravemente. Due giorni dopo viene fatta esplodere contro la volontà dei cittadini. Questa loggia fu consolidata dal 1943 al 1944 dal genio civile e ripristinata dal 1946 al 1948 dalla soprintendenza ai monumenti a spese dello stato. 

Nella Piazza della Mercanzia è presente una “targa” del XV secolo che elenca i privilegi di cui godevano gli studenti. “Libri di studio, vitto e vestiario pagati dal Comune”.